Grammelot

Il grammelot o gramelot è uno strumento recitativo che assembla suoni, onomatopee, parole e fonemi privi di significato in un discorso.


Gli attori utilizzavano e utilizzano il grammelot con il fine di farsi comprendere anche senza saper articolare frasi di senso compiuto in una lingua straniera, oppure per mettere in parodia parlate o personaggi stranieri. Ciò che ne risulta è una recitazione fortemente espressiva e iperbolica. Il linguaggio usato acquisisce inoltre un surplus di espressività musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni.

Pare che questo artificio recitativo fosse utilizzato da giullari, attori itineranti e compagnie di comici dell'arte. Questi professionisti dello spettacolo pare recitassero usando intrecci di lingue e dialetti diversi miste a parole inventate, affidando alla gestualità e alla mimica quel tessuto connettivo che rendeva la comunicazione possibile a prescindere dalla lingua parlata dall'uditorio.


Un esempio di grammelot cinematografico è rappresentato dal monologo di Adenoid Hynkel nel film Il grande dittatore
In tempi più recenti questo filone è stato recuperato dal premio Nobel per la letteratura 1997 Dario Fo, che lo ha valorizzato nuovamente, come ad esempio nell'opera Mistero buffo.


Anche nel panorama musicale esiste un esempio di grammelot ed è la canzone Prisencolinensinanciusol di Adriano Celentano dove l'ascoltatore è portato a credere di essere all'ascolto di una canzone in inglese. 
L'intera attività di Lucio Dalla è segnata da interventi di grammelot, eseguita sia nei brani originali che, soprattutto, nei concerti e nelle esibizioni pubbliche o televisive già all'inizio della sua carriera.



[Tratto da Wikipedia]